Ho partecipato al Game Chef solamente l’anno scorso ma, nella mia limitata esperienza, condivido con altri che hanno già scritto i giudizi riguardo a questo evento. È bello trovarsi una volta all’anno, con un tema originale, con ingredienti predefiniti, a cercare d’imbrigliare l’ispirazione, di dargli forma, e di farlo nei tempi limitati del concorso. Tutti questi elementi (il tema, gli ingredienti, il tempo) sono spesso la chiave che porta a ottenere risultati interessanti.
C’è altro, però: il Game Chef è l’espressione di una comunità. Anche chi, come me, ha ricominciato a giocare da poco, e solo recentemente si è messo a giocare pure a fare il game designer, nel Game Chef può trovare interessanti occasioni di confronto. Leggere i giochi degli altri, scambiare commenti, raccogliere suggerimenti: questi sono elementi del concorso forse ancora più importanti dell’atto stesso di partecipare con un proprio gioco.
Se siete in dubbio, partecipate! Il bello del concorso non è tanto nel “piazzamento” che raggiungerete, quanto piuttosto nelle mille idee interessanti che avrete occasione di scoprire nei lavori degli altri partecipanti, e nei commenti che riceverete a proposito del vostro gioco. Riceverete complimenti inaspettati (che fanno sempre piacere) ma, soprattutto, opinioni stimolanti, suggerimenti intriganti, e avrete modo di legare con una rete di giocatori e designer disponibili, capaci e generosi (e, nel caso vi fosse sorto il dubbio, no, non sono pagato per questa sviolinata!).
– Davide Pignedoli, partecipante del Game Chef Pummarola Ediscion 2014 (The City of Judas)
Potete trovare i giochi di Davide sul suo sito www.daimongames.com